Shodan
Allineamento consentito:
- Neutrale
- Malvagio
Razza consentita:
- Drow
- Umano
Armature consentite:
- Nessuna
Descrizione:
Proventienti dall’arcipelago remoto di Kowloon, gli shodan sono maestri nel combattimento a mani nude, esperti delle tecniche che rientrano sotto il nome di arti marziali. Il loro durissimo allenamento, seguito fin dalla tenera età, li rende persone distaccate dalle cose terrene, miranti a raggiungere un livello superiore.
L’arte di combattimento degli shodan nacque dalle civiltà contadine che, non potendo avere armi e stanche dei frequenti saccheggi di briganti o di malvagi signori feudali, impararono ad usare il loro corpo che un’arma formidabile, capace di superare in velocità anche la spada più perfetta. Ma l’arte di questi guerrieri non è solo un’arma: è anche, e soprattutto, un modo di vivere: l’obiettivo finale dello shodan è raggiungere l’armonia tra la forza fisica (doung) e l’energia vitale (am), l’unico modo per percorrere la via della serenità. Lo shodan ha dalla sua alcune tecniche speciali di arti marziali dagli effetti devastanti, inoltre è velocissimo e ha un’abilità quasi sovrannaturale di schivare i colpi nemici; per questo non necessita di una vera e propria armatura.
Abilità e Poteri dello Shodan
1° Livello – Armonia difensiva
Descrizione Potere: Aumenta la difesa generale dello shodan di 10+(Lvl/2).
2° Livello – Pugno di Ferro
Comando: .castshodan 1
Descrizione Potere: Lo shodan concentra la sua energia interiore e sferra dei colpi che sembrano di ferro. Sferra un colpo che infligge 4 danni più un terzo del proprio livello.
Ki: 1
Delay Generale: 4″
Danni: 4+(Lvl/3)
4° Livello – Agilità Felina
Comando: .castshodan 2
Descrizione Potere: Lo shodan utilizza particolari tecniche per acquisire maggiore velocità di movimenti (aumenta la destrezza).
Fino al livello 8 aumenta di 5 punti, dal livello 9 al 16 di 10 punti, dal livello 17 al 24 di 15 e infine, dal livello 25 in poi di 20 punti. Dura 210 secondi.
Ki: 2
Mana: 12
Delay Generale: 3″
Effetto: Lvl<8 Dex +5 | Lvl8+ Dex+10 | Lvl16+ Dex+15 | Lvl24+ Dex+20
7° Livello – Colpo della Mantide
Comando: .castshodan 3
Descrizione Potere: Premendo dei punti di pressione su di una persona, lo shodan è in grado di infliggere danni fisici e mentali.
Questo colpo diminuisce i punti ferita, la stamina e il mana del bersaglio di 5 punti più metà del livello.
Ki: 2
Mana: 14
Delay shodan: 5″
Danni: 5+(Lvl/2)
Effetto: Danni a pf mana e stamina
10° Livello – Controllo degli Tsubo
Comando: .castshodan 4
Descrizione Potere: Con la pressione di segreti punti nel corpo dei suoi nemici, lo shodan infligge gravi danni nel giro di pochi istanti.
Infligge al bersaglio da 10 a 14 danni più un terzo del proprio livello e riduce la sua stamina di un terzo. Agisce dopo 4 secondi dal lancio.
Ki: 4
Mana: 22
Delay Generale: 7″
Danni: {10 14} +(Lvl/3)
Specializzazioni dello Shodan
Una volta giunti all’undicesimo livello, gli shodan devono scegliere la strada da intraprendere. Hanno la possibilità di diventare monaco o ninja. Ciò dipende dalla loro razza e dall’allineamento. Qui di seguito trovate tutto ciò che vi serve sapere per effettuare questa importante scelta.
Monaco
Chi tra gli shodan decide di proseguire lungo la via della perfezione diventa (con il favore del Grande Saggio del tempio di Kowloon) un monaco.
Il lungo periodo dell’apprendistato è ora terminato, è giunto il momento di staccarsi dal tempio e proseguire per la propria strada. Ciò però non significa assolutamente che uno shodan diventando monaco raggiunge il suo scopo. L’inizio della vita monacale non è che la soglia che si decide di varcare per percorrere la strada maestra.
Un monaco è distaccato da tutto ciò che riguarda i beni terreni e le tentazioni; porta inoltre sulle sue spalle l’esperienza accumulata dagli errori commessi in gioventù da shodan. Vive una vita all’insegna dell’equilibrio sia esso fisico che spirituale e questo lo si può notare in ogni suo atteggiamento a prescindere dalla sua fede.
Il filo che unisce un monaco alla sua divinità è sempre più flebile rispetto a quello di ogni altro uomo (di qualunque razza sia). Come il sacerdote vive la sua vita per il suo dio, così il monaco vive la sua vita per raggiungere l’equilibrio e la perfezione.
Difficilmente vedrete monaci arrabbiarsi oltremodo e attaccare qualcuno; solitamente sono individui molto saggi che sanno dosare le emozioni e i sentimenti. Raramente quindi fanno uso della propria forza, ma talvolta sono costretti a farlo per difendere se stessi, le persone a loro care o i loro sacri ideali.
Ninja
La strada del ninja è percorsa da tutti gli shodan che decidono di interrompere il loro sentiero verso l’illuminazione. Abbandonando il tempo di Kowloon i ninja si affidano agli insegnanti di Liu Tang (detto l’Ombra del Drago), iniziano ad imparare nuove tecniche di combattimento e ad adattarsi ad un diverso stile di vita.
Il ninja vive nell’oscurità; tra le ombre spia i suoi nemici talvolta al fine di raccogliere soltanto importanti informazioni, più spesso per trovare l’occasione migliore per eliminarli. Non di rado grandi signori e potenti organizzazioni hanno fatto ricorso alle loro abilità per eliminare in modo “pulito” molti scomodi avversari. A differenza dei monaci (i quali hanno una morale e uno stile di vita che li accomuna tutti), i ninja differiscono anche molto per carattere fra loro. Spietati e letali sono ad esempio i ninja elfi scuri; sul loro volto sono poche le tracce rimaste degli insegnamenti di vita ricevuti in giovane età quando erano ancora degli shodan, e l’equilibrio e la saggezza hanno lasciato spazio al desiderio di sangue e di vendetta. Alcuni ninja di razza umana non sono, invece, mossi dalla stessa furia omicida; restano comunque avversari temibili e pericolosi, spinti a commettere anche atrocità per fama, orgoglio, onore o per chissà quali altri motivi. I ninja sono figli dell’ombra, è difficile fare luce nelle loro vite; spesso chi ci ha provato ha pagato con la vita la sua curiosità.
Chi tra gli shodan decide di proseguire lungo la via della perfezione diventa (con il favore del Grande Saggio del tempio di Kowloon) un monaco.
Il lungo periodo dell’apprendistato è ora terminato, è giunto il momento di staccarsi dal tempio e proseguire per la propria strada. Ciò però non significa assolutamente che uno shodan diventando monaco raggiunge il suo scopo. L’inizio della vita monacale non è che la soglia che si decide di varcare per percorrere la strada maestra.
Un monaco è distaccato da tutto ciò che riguarda i beni terreni e le tentazioni; porta inoltre sulle sue spalle l’esperienza accumulata dagli errori commessi in gioventù da shodan. Vive una vita all’insegna dell’equilibrio sia esso fisico che spirituale e questo lo si può notare in ogni suo atteggiamento a prescindere dalla sua fede.
Il filo che unisce un monaco alla sua divinità è sempre più flebile rispetto a quello di ogni altro uomo (di qualunque razza sia). Come il sacerdote vive la sua vita per il suo dio, così il monaco vive la sua vita per raggiungere l’equilibrio e la perfezione.
Difficilmente vedrete monaci arrabbiarsi oltremodo e attaccare qualcuno; solitamente sono individui molto saggi che sanno dosare le emozioni e i sentimenti. Raramente quindi fanno uso della propria forza, ma talvolta sono costretti a farlo per difendere se stessi, le persone a loro care o i loro sacri ideali.
La strada del ninja è percorsa da tutti gli shodan che decidono di interrompere il loro sentiero verso l’illuminazione. Abbandonando il tempo di Kowloon i ninja si affidano agli insegnanti di Liu Tang (detto l’Ombra del Drago), iniziano ad imparare nuove tecniche di combattimento e ad adattarsi ad un diverso stile di vita.
Il ninja vive nell’oscurità; tra le ombre spia i suoi nemici talvolta al fine di raccogliere soltanto importanti informazioni, più spesso per trovare l’occasione migliore per eliminarli. Non di rado grandi signori e potenti organizzazioni hanno fatto ricorso alle loro abilità per eliminare in modo “pulito” molti scomodi avversari. A differenza dei monaci (i quali hanno una morale e uno stile di vita che li accomuna tutti), i ninja differiscono anche molto per carattere fra loro. Spietati e letali sono ad esempio i ninja elfi scuri; sul loro volto sono poche le tracce rimaste degli insegnamenti di vita ricevuti in giovane età quando erano ancora degli shodan, e l’equilibrio e la saggezza hanno lasciato spazio al desiderio di sangue e di vendetta. Alcuni ninja di razza umana non sono, invece, mossi dalla stessa furia omicida; restano comunque avversari temibili e pericolosi, spinti a commettere anche atrocità per fama, orgoglio, onore o per chissà quali altri motivi. I ninja sono figli dell’ombra, è difficile fare luce nelle loro vite; spesso chi ci ha provato ha pagato con la vita la sua curiosità.