Specializzazioni: Barbaro – Cacciatore di Taglie – Maestro d’Armi – Templare
Guerriero
Allineamento consentito:
- Qualsiasi
Razza consentita:
- Qualsiasi
Descrizione:
I guerrieri sono sicuramente i migliori tra i combattenti; essi hanno passato l’infanzia sognando di sconfiggere draghi e di diventare eroi e l’adolescenza ad allenarsi per il combattimento. Alcuni sono mossi dal senso dell’ onore e della giustizia e cercano di portare la pace nel mondo o di diventare eroi leggendari, altri sono mossi dallo spirito combattivo che come un fuoco arde nel loro petto, e li guida in battaglia con tremendo vigore, altri ancora sono spinti solo dalla voglia di arricchirsi di razziare di uccidere senza uno scopo. Un guerriero ha la possibilità di usare qualsiasi arma e armatura, nonché di scegliere una o più categorie di armi e diventare il più esperto possibile nel loro uso. La forza di un guerriero sta quindi nell’uso delle armi e nel combattimento ravvicinato, nel quale eccelle più di ogni altra classe; altro suo vantaggio è la resistenza, frutto dei suoi allenamenti e della sua prestanza fisica.
All’interno di un gruppo di avventurieri, sono di solito i guerrieri a sobbarcarsi il lavoro sporco affrontando con coraggio e determinazione i mostri e i nemici più pericolosi, per consentire agli altri di usare al meglio le loro rispettive abilità
Specializzazioni del Guerriero
Una volta giunti all’undicesimo livello, i guerrieri devono scegliere la strada da intraprendere. Hanno la possibilità di diventare barbari, cacciatori di taglie, maestri d’armi, paladini o vendicatori. Ciò dipende anche, ovviamente, dalla loro razza. Qui di seguito trovate tutto ciò che vi serve sapere per effettuare questa importante scelta.
Tra i guerrieri, costoro sono quelli animati dalla più viscerale violenza nel combattimento. I loro modi rozzi li rendono non del tutto adatti alla diplomazia ed anzi preferiscono sistemare0le questioni politiche nel modo più sbrigativo (e cruento) possibile, anche se spesso ciò si presenta una mossa ben poco saggia. Spesso tendono a non unirsi con organizzazioni facenti parte del mondo “civile”, in cui si sentono a disagio, anche se con il tempo possono divenire elementi vitali in gruppi affiatati di avventurieri che lottano per una causa comune. La loro visione dell’esistenza è una continua lotta, animata dalla propria indole (buona o malvagia che sia) ma con una rovente matrice di violenza, di voglia di imporsi sulle circostanze che si presentano. Per nulla attaccati alla morale ferrea (sia corretta che deviata) di guerrieri come paladini e vendicatori, sono però caratterizzati da un forte orgoglio che vede nella sconfitta l’umiliazione più cocente, che deve assolutamente essere seguita da una vendetta schiacciante.
Tra i guerrieri, costoro sono quelli animati dalla più viscerale violenza nel combattimento. I loro modi rozzi li rendono non del tutto adatti alla diplomazia ed anzi preferiscono sistemare0le questioni politiche nel modo più sbrigativo (e cruento) possibile, anche se spesso ciò si presenta una mossa ben poco saggia. Spesso tendono a non unirsi con organizzazioni facenti parte del mondo “civile”, in cui si sentono a disagio, anche se con il tempo possono divenire elementi vitali in gruppi affiatati di avventurieri che lottano per una causa comune. La loro visione dell’esistenza è una continua lotta, animata dalla propria indole (buona o malvagia che sia) ma con una rovente matrice di violenza, di voglia di imporsi sulle circostanze che si presentano. Per nulla attaccati alla morale ferrea (sia corretta che deviata) di guerrieri come paladini e vendicatori, sono però caratterizzati da un forte orgoglio che vede nella sconfitta l’umiliazione più cocente, che deve assolutamente essere seguita da una vendetta schiacciante.
Tra i guerrieri, costoro sono quelli animati dalla più viscerale violenza nel combattimento. I loro modi rozzi li rendono non del tutto adatti alla diplomazia ed anzi preferiscono sistemare0le questioni politiche nel modo più sbrigativo (e cruento) possibile, anche se spesso ciò si presenta una mossa ben poco saggia. Spesso tendono a non unirsi con organizzazioni facenti parte del mondo “civile”, in cui si sentono a disagio, anche se con il tempo possono divenire elementi vitali in gruppi affiatati di avventurieri che lottano per una causa comune. La loro visione dell’esistenza è una continua lotta, animata dalla propria indole (buona o malvagia che sia) ma con una rovente matrice di violenza, di voglia di imporsi sulle circostanze che si presentano. Per nulla attaccati alla morale ferrea (sia corretta che deviata) di guerrieri come paladini e vendicatori, sono però caratterizzati da un forte orgoglio che vede nella sconfitta l’umiliazione più cocente, che deve assolutamente essere seguita da una vendetta schiacciante.
Fra tutti i combattenti marziali, uno spicca fra tutti sul campo di battaglia, colui che fiero innalza verso il cielo i vessilli del proprio dio, colui che ne invoca il nome, colui che infonde di fede l’arma che inarrestabile falcia gli infedeli sul campo di battaglia, il Templare.
Il Templare è un guerriero che ha affinato nel tempo le sue tecniche di combattimento ma che utilizza al solo scopo di onorare e proteggere il proprio dio che lo ricompensa donandogli poteri divini inaccessibili agli altri militari; il Templare assume connotazioni radicalmente diverse rispetto alla divinità che decide di servire.